Se vendi servizi e, in parte, anche se vendi prodotti non dovresti puntare su Instagram per vendere. Instagram è un social lento, lentissimo. A meno che tu non promuova delle campagne sponsorizzate, la crescita sarà graduale. E quando dico crescita non mi riferisco solo ai follower (che non sono clienti, eh!) ma anche alla cosiddetta brand awarness. La concorrenza è tanta, ci sono altre persone che fanno un lavoro simile al tuo, anche se usano un job title diverso. Per la tua potenziale cliente sceglierti è un’azione da ponderare nel tempo. Quando le persone sono su Instagram, difficilmente escono dall’app. Non lo fanno per leggere un post del blog, figurati per acquistare! Non dico che sia impossibile, solo che non è immediato. Per questo, nella tua strategia di marketing, ti conviene affiancare a Instagram un altro social più “veloce”, come Facebook, e tenere Instagram per raccontare il tuo brand.
Instagram, tra personal branding e autorevolezza
Se hai scelto Instagram come uno dei tuoi canali social, secondo la mia esperienza il modo più utile per usarlo è per aumentare l’autorevolezza di brand. Cioè per farti conoscere come professionista, far comprendere la qualità dei tuoi prodotti e servizi, condividere i valori — personali e professionali —, le tue passioni, ciò in cui credi. In una frase, la tua visione del mondo. Certo, il tuo obiettivo finale è sempre la vendita — mica l’autorevolezza si mangia! — però per arrivarci c’è un viaggio da fare. A intraprenderlo sarà la tua cliente ideale e tu dovrai essere brava a intercettarla, creando con lei dei punti di contatto. Instagram può aiutarti a intercettare la tua cliente ideale in diverse tappe del suo customer journey. Soprattutto in fase di attrazione, Instagram è il social network più adatto a farti conoscere.
- Che tipo di persona sei?
- Qual è il tuo temperamento?
- Come rispondi ai commenti?
- Come spieghi gli argomenti di core business?
- Il tuo tono di voce è accogliente o distaccato?
- Qual è la tua filosofia di vita?
- Sei un tipo slow o super sprint?
- Parli poco e tendi a restare defilata o sei più da “datemi un palco”?
Queste sono solo alcune sfaccettature che contribuiscono a costruire e consolidare la tua reputazione. Ricordati che la tua potenziale cliente ti osserva e cerca di capire se si può fidare di te, se sei la persona giusta per lei. E come fai per aiutarla a capirlo? Con lo storytelling, of course.
Lo storytelling su Instagram ha sempre un obiettivo
Instagram è un social che accompagna al racconto visivo anche il racconto narrativo, tanto che per le didascalie (che hanno una lunghezza massima di 2200 caratteri) si parla di microblogging. Ogni racconto deve essere ragionato, rispondere a un obiettivo preciso. Se hai un account professionale, non puoi usare Instagram come fosse il tuo diario (non tanto) segreto. Ogni volta che racconti qualcosa di personale, chiediti se la storia che vuoi raccontare è utile a:
- mostrare aspetti del tuo brand
- evidenziare tratti del tuo carattere (importanti per farti scegliere)
- rendere più chiaro com’è lavorare con te
- comunicare alla tua audience che è approdata in un luogo, seppur virtuale, in cui si sentirà a proprio agio.
In che modo puoi raccontare la tua storia su Instagram? Partiamo da un assunto: la tua storia non dovrebbe essere solo tua ma dovrebbe contenere un respiro universale. Che vuol dire? Che se un’altra persona legge quella storia può calarsi nei tuoi panni, pur non avendo vissuto l’esperienza in prima persona. Puoi usare lo storytelling emozionale per creare connessione e intesa.
Come si racconta una storia su Instagram?
Usa una struttura semplice, senza scomodare il viaggio dell’eroe o altri schemi narrativi più complessi. La tua storia deve avere:
- un/una protagonista, che puoi essere tu, una tua cliente o un altro personaggio (funzionale alla tua storia)
- un obiettivo da raggiungere, che sia a vario titolo rilevante
- una sfida o un ostacolo da superare.
Attraverso questi elementi, narrerai la parabola del/della protagonista, dal punto A al punto B, mettendo in evidenza in particolare:
- le risorse che il personaggio principale ha messo in campo (e che magari nemmeno sapeva di avere)
- il modo in cui ha affrontato e poi superato ciò che si frapponeva tra lui/lei e il suo obiettivo
- la trasformazione interiore che questa esperienza gli/le ha fatto compiere.
Facciamo un esempio
Diciamo che io voglio raccontare la storia di una mia cliente per mostrare al mio pubblico come lavoro.
- Protagonista: supponiamo che sia Genoveffa (nome di fantasia).
- Obiettivo: Genoveffa si perde quando scrive, non riesce mai ad arrivare al punto. Lavorando con me vuole imparare a scrivere post del blog più focalizzati.
- Ostacolo: Genoveffa si giudica, ha un critico interno molto attivo. Prima di lavorare sulla scrittura dovrà domare il “drago” dentro di sé.
Racconterò di come Genoveffa abbia usato l’auto-ironia per mettere a tacere il suo critico, del lavoro fatto insieme sui testi e di come adesso sia molto più sicura di sé quando deve scrivere un post del blog, sapendo come tacitare il suo drago e avendo ben in mente la scaletta da seguire.
Mantenere una struttura funziona come una guida che ti aiuta ad arrivare al punto. Se non ce l’hai, rischi che chi ti legge si chieda “ma cosa avrà voluto dire? Perché mi sta raccontando questa storia?”. Puoi aumentare la tua autorevolezza di brand in vari modi su Instagram. Usare lo storytelling nelle caption è uno di quelli che coinvolgono di più il tuo pubblico.