Cara Giò,
ogni volta che sento le mie amiche sono colta da un attacco di quella che tu definisci paragonite. Loro sono tutte perfette, la loro vita in confronto alla mia è piena di successi, invece io sono una donna single, non ho figli e vivo con il mio cane. Per non sentirmi male, ormai cerco di evitarle, con la conseguenza che mi sento ancora più sola. Come faccio a essere contenta di me stessa e di quello che ho senza paragonarmi agli altri? Come faccio a non avere altri attacchi di paragonite?
Grazie,
F.
Cara F.,
rispondo a una domanda con un’altra domanda: che cos’è la perfezione? Nella sua etimologia la perfezione appartiene alle persone a cui non manca nulla. Perfetto vuol dire, infatti, compiuto, finito. Cosa rende un’esistenza “compiuta”? Ognuno di noi ha la sua risposta a questo quesito, in accordo con la propria verità e, quindi, con il proprio sistema di valori. Per quanto mi riguarda, io tendo a fuggire dalla perfezione perché mi rifiuto di considerarmi “finita”: voglio continuare a cambiare, a mettermi alla prova, a imparare, a inciampare e a rialzarmi. Una famosa citazione attribuita ad Aristotele afferma che “le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono”.
Ciò che ti manca ti dice ciò che vuoi
Potresti obiettare che mi sto perdendo in disquisizioni linguistiche che allontanano il focus dal problema. Sentirsi imperfette significa sentirsi inadeguate, mai “abbastanza”, inferiori a qualcuno. Eppure, l’etimologia di perfezione ci fornisce un elemento importantissimo: mette in evidenza una mancanza, una carenza. Quando siamo in preda a un attacco di paragonite, quando cioè ci paragoniamo a un’altra persona, è perché riteniamo che quella persona abbia qualcosa che a noi manca. È una buona notizia: grazie a ciò che ci fa sentire incompiute, possiamo scoprire informazioni preziose sui nostri desideri. Parlando delle tue amiche, non mi racconti cosa le rende perfette ai tuoi occhi, quindi non so cos’hanno loro che a te manca. Forse — sto ipotizzando — ti manca avere una famiglia, un lavoro “sicuro”, una casa arredata in un certo modo. I casi sono 2:
1. Se quello che ti manca è perseguibile, studia un piano e una strategia per ottenerlo.
2. Se quello che ti manca esula dalla tua volontà o dalle tue possibilità, fai il meglio che puoi con ciò che hai.
Cosa puoi fare se le vite degli altri sono più cool della tua?
Potrei dirti che le persone tendono a mostrare solo ciò che funziona, che quello che vedi è solo la punta dell’iceberg celato sotto la superficie. Ma voglio pensare che, se si tratta davvero di amiche, tu conosca anche scenari delle loro vite che sono poco “instagrammabili”. Potrei dirti che paragonarti agli altri è un grande spreco di energie, che potresti impiegare quelle energie in attività che ti portano gioia. Ma so bene che, quando scatta il confronto, serve a poco ripetersi “concentrati sulle cose importanti” o “pensa a tutte le cose che hai”: il proverbiale bicchiere, in quei momenti, sarà sempre mezzo vuoto. La verità è che magari hai ragione: se le metti a confronto, c’è un divario tra la tua vita e quella delle tue amiche. E allora? Voglio dire: dopo che ti sei fatta il sangue amaro, dopo che hai rosicato, dopo che ti sei sentita in colpa perché, invece di essere felice per le tue amiche, hai provato invidia, dopo tutto questo cosa ti resta? La sensazione di essere sfortunata, tapina, infelice. Ok, è del tutto umano. Sguazza pure per un quarto d’ora (non di più) in questa melma ma poi fatti un favore e torna in te: valorizza ciò su cui hai potere, cioè la tua vita.
Sviluppare una visione a lungo termine
La tua vita non è un monolito statico. Se alcuni treni sono passati per sempre (e anche questa verità assiomatica è discutibile), puoi continuare a disegnare la tua vita in un modo che ti faccia sentire soddisfatta di te stessa e delle tue scelte. Non limitarti a vivere giorno per giorno, sviluppa una visione a lungo termine. Chiediti dove vuoi essere tra cinque o dieci anni. Prendi i desideri che sono emersi e prova a considerarli in una prospettiva più ampia. Cosa c’è nella tua vita di oggi che ha bisogno di una revisione per aiutarti a raggiungere la tua visione? Ricorda quanto già detto: strategia per raggiungere gli obiettivi e valorizzazione delle risorse.
Ingentilire il proprio dialogo interiore
Sì, lo so, lo dico sempre, perché ci credo — e ci credo perché l’ho sperimentato: bisogna imparare a parlarsi con più gentilezza. Che non vuol dire per forza guardarsi allo specchio e ripetersi “ma quanto sei carina oggi!”. Capita spesso di avere un dialogo interiore che tende a svalutarci, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Se ci ripetiamo che siamo incapaci, che non ce la faremo mai a raggiungere un determinato obiettivo perché non è alla nostra portata, che nessuno ci amerà perché abbiamo un brutto carattere, e così via, stiamo facendo 2 cose:
1. Reiterare uno storytelling personale che ci racconta la solita storia di sconfitta.
2. Rinforzare le nostre convinzioni limitanti che, così nutrite, diventano sempre più difficili da sradicare.
Ingentilire il proprio dialogo interiore significa aprirsi alla possibilità che possiamo essere diverse dall’immagine che abbiamo di noi stesse, significa raccontarsi un’altra storia che includa la compassione per se stesse e l’accettazione incondizionata del proprio modo di essere. Significa sostituire parole che pesano come giudizi taglienti con parole più leggere e neutre. Significa abbracciarci ogni tanto e non doverci sempre difendere dalla nostra voce critica.
In conclusione, ho due notizie, una buona e una meno buona:
1. La notizia meno buona è che quasi certamente avrai altri attacchi di paragonite.
2. La buona notizia è che, se ti eserciti a sviluppare una visione della te stessa nel futuro, con una storia di vittoria, gli attacchi saranno sempre meno frequenti e diventeranno più gestibili.
Nessuno è immune alla paragonite, nemmeno le tue amiche perfette. Se il legame con queste persone è sincero e prezioso, non te ne privare. Confidati con loro, anche a costo di sentirti sciocca: sono certa che, grazie al confronto — questa volta positivo! — ti sentirai accolta e grata. Poi fammi sapere.
Un abbraccio,
Giò
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Cara Giò è una rubrica mensile in cui puoi chiedermi un’opinione su un argomento che ti sta a cuore, che abbia a che fare con i temi della crescita personale. Non sono né una guru né una psicologa né una cartomante. Più che dare consigli, faccio delle riflessioni, sperando che possano essere utili a chi le legge. Il confronto è la base di ogni relazione arricchente, non credi? Per inviarmi la tua domanda, scrivimi. E se questo post ti è piaciuto, ti sarei grata se lo condividessi sui social.