Cara Giò,
sono una sognatrice ma tutti mi criticano per questo. Dicono che, a quarant’anni, devo vivere con i piedi per terra, altrimenti non riuscirò mai a realizzare niente di buono nella vita. Hanno ragione? Come faccio a essere più pragmatica senza snaturarmi?
F.
Cara F.,
Il fatto che tu sia una sognatrice non vuol dire che tu abbia perso il contatto con la realtà o che tu non sia consapevole di come va il mondo. La tendenza a sognare a occhi aperti è tipica degli animi sensibili e denota una capacità che, a mio avviso, non va sottovalutata: l’ottimismo. I sognatori sono persone portate naturalmente a “vedere tutto rosa”, a considerare il bicchiere mezzo pieno, a scovare aspetti positivi anche nelle situazioni più critiche. Si tende a pensare che sia una fase dell’età giovanile e che poi — spesso a causa di delusioni cocenti — ci si ravveda, ci si indurisca, si cresca.
Per molti diventare adulti vuol dire perdere l’innocenza, squarciare il velo dell’ingenuità, togliere il filtro rosa al proprio modo di guardare il mondo. Le persone che ti circondano ti stanno mettendo in guardia. Sembrano dirti: forse non sei entrata del tutto nell’età adulta, lascia andare le ultime illusioni e comportati come ci si aspetta da una donna fatta e finita. Nelle loro intenzioni, agiscono per il tuo bene, affinché — dal loro punto di vista — tu possa ridestarti dai tuoi sogni e iniziare a vivere secondo le comuni convinzioni sulla vita, condivise dalla maggioranza. Assunti come la vita è dura, bisogna rimboccarsi le maniche, sognare è pericoloso.
In che modo sognare è considerato pericoloso? Perché induce a coltivare la speranza, a vivere la vita senza accontentarsi di ciò che si ha. E questo sì che, nella percezione comune, è pericoloso! Per come la vedo io, invece, sognare è pericoloso nel momento in cui ti astrae, ti fa perdere di vista chi sei. Perché, se non hai una direzione chiara, i sogni possono tentarti, distrarti, distoglierti da una realtà che non ti piace. Se permetti ai sogni di portarti via, inizierai a fluttuare in una dimensione ideale che si profilerà come un universo parallelo a quello in cui respiri, ti muovi, vivi. Non credo che sia questo il tuo caso ma è bene chiarirlo: sognare per fuggire dalla propria vita di tutti i giorni può essere un diversivo utile sul momento ma, sul lungo periodo, è deludente e inefficace.
Saper sognare — e sognare in grande — ha anche molti aspetti positivi. Uno dei promemoria che ho scritto nella bacheca sulla mia scrivania recita: If your dreams don’t scare you, they aren’t big enough. Mi serve per ricordarmi di non volare troppo basso e per coltivare un’attitudine che, nel mio sistema di valori, tendo a giudicare in modo negativo: l’ambizione. Se la portata dei miei sogni non eccede la mia capacità di realizzarli, come faccio a forzare i limiti che mi auto-impongo e a portare alla luce quegli aspetti di me che (ancora) non so di avere?
A questo punto, occorre una precisazione: di quali sogni stiamo parlando? Perché i sogni non sono mica tutti uguali. Ci sono i sogni che ci raccontano dove vogliamo andare, il modo in cui vogliamo vivere, che tracciano, insomma, una direzione nella nostra vita. E poi ci sono quei sogni che somigliano a voli pindarici, sono completamente slegati dalla nostra realtà, privi di fondamento. Come se io sognassi di andare su Marte e di vivere insieme ai marziani. Ci sono sogni che sono più “reali” e plausibili di altri, perché sono ancorati alla nostra vita e ne costituiscono una delle infinite possibilità.
E quindi, per rispondere alla tua domanda, come si concilia una natura sognatrice con l’esigenza di restare con i piedi per terra?
- Fai caso ai tuoi sogni a occhi aperti: ce ne sono alcuni ricorrenti? Se è così, quei sogni ti stanno mostrando un desiderio che forse non hai il coraggio di concederti e che lasci, per questo, confinato nelle tue fantasie. Individua quel desiderio, dagli voce e spazio, lascialo decantare. Se ti rendi conto che si tratta di qualcosa che vuoi a ogni costo, trasforma quel sogno in un progetto. Individua, cioè, quanti e quali step ti separano dal sogno che vuoi vivere.
- Metti alla prova i tuoi sogni, non limitarti a sognare. Spesso chi sogna tanto, all’atto pratico si blocca. Se ti fai bloccare dalla paura del fallimento, emozioni come frustrazione e rimpianto accompagneranno le tue giornate. Chiediti: c’è un’azione, anche piccola, che posso fare oggi per mettere in pratica il mio sogno? Le condizioni “giuste” non si creeranno da sole, devi fare la tua parte attraverso azioni concrete e mirate.
Ma, più di tutto, mi preme chiederti: come ci stai nella tua vita di sognatrice? Gli altri possono riversare su di te tutte le loro preoccupazioni, possono ritenerti una donna che non sa — o non vuole — assumersi le proprie responsabilità, ma l’unica persona a cui devi dar conto del modo in cui vuoi vivere la tua vita sei tu. Anche se hai figli che dipendono da te, nel momento in cui agisci per il loro benessere, che tu sia una sognatrice o un tipo pragmatico, fa davvero tutta questa differenza? Non è bello poter imparare fin da piccoli la capacità di sognare?
Ti lascio con qualche domanda e un invito: decidi sempre qual è la storia di te che (ti) vuoi raccontare.
Un abbraccio,
Giò
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Cara Giò è una rubrica mensile in cui puoi chiedermi un’opinione su un argomento che ti sta a cuore, che abbia a che fare con i temi della ricerca interiore. Non sono né una guru né una psicologa né una cartomante. Più che dare consigli, faccio delle riflessioni, sperando che possano essere utili a chi le legge. Il confronto è la base di ogni relazione arricchente, non credi? Per inviarmi la tua domanda, scrivimi. E se questo post ti è piaciuto, ti sarei grata se lo condividessi sui social.
2 risposte
Bello bello, mi piace molto l’idea di questa rubrica e trovo le tue riflessioni molto valide. Grazie !!! E ciao Morty! ?
Ciao Alessandra, sono molto contenta che la rubrica ti piaccia. Aspetto anche la tua mail! 😉