Se ti dico speranza, qual è la prima sensazione che provi? È un termine che fa parte del tuo lessico o, invece, lo trovi respingente? A me la speranza non è mai piaciuta. Mi sembrava che avesse il sapore insulso della manna che cade dal cielo, la mancanza di stimoli della rassegnazione, il senso di impotenza dell’immobilismo. Aspetta e spera è un retaggio fascista che si è ben amalgamato nella nostra cultura intrisa di cattolicesimo, e descrive alla perfezione ciò da cui fuggivo quando entrava in gioco la speranza. La speranza era il male: se dovevo votarmi alla speranza, voleva dire che con le mie forze non ce l’avevo fatta e che ero arrivata all’ultima spiaggia. Perché – si sa – la speranza è l’ultima a morire.
Significati e storie significative
Secondo il vocabolario online Treccani, la speranza è un sentimento di aspettazione fiduciosa nella realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera. L’etimologia del sostantivo speranza deriva dal latino spes, a sua volta derivato dalla radice sanscrita spa- che significa tendere verso una meta. Quando ho iniziato a studiare lo spagnolo, ai tempi dell’università, mi aveva molto colpito il fatto che sperare e aspettare traducessero entrambi il verbo esperar, che racchiudeva in un unico lemma i due significati, come se si potesse aspettare solo ciò che si spera. Nella mitologia greca, Zeus affida a Pandora un vaso che contiene tutti i mali del mondo. Quando il vaso viene scoperchiato, gli uomini perdono la loro immortalità e iniziano la loro vita di sofferenza. Per salvare gli uomini, Pandora riapre il vaso e libera elpis, la speranza, che era rimasta sul fondo, ed era l’unico “antidoto” possibile per far fronte agli affanni della vita.
Gli indios e la mancanza di speranza
Durante l’epoca della conquista dell’America da parte degli Spagnoli, i conquistadores usavano con gli indios ribelli gli stessi metodi che utilizzavano in patria con i criminali: li incarceravano. Ma gli indigeni americani provenivano da una cultura antichissima in cui non esisteva il concetto del futuro: vivevano giorno per giorno, un giorno dopo l’altro. Il loro immaginario non comprendeva l’idea che un domani la loro realtà sarebbe potuta cambiare. Vedendosi rinchiusi in una prigione, credevano che quella condizione sarebbe durata in eterno e, per questo motivo, si lasciavano morire*. Mancavano di speranza. Il contrario della speranza, infatti, è la disperazione. Chi vive senza speranza manca di uno scopo. Manca della capacità di immaginare un futuro possibile mentre vive una condizione molto diversa da quella agognata.
La speranza e il futuro
Secondo la psicologia positiva, la speranza è legata alla motivazione: se non credo possibile un cambiamento, non mi impegnerò per metterlo in atto. La speranza mi serve ad alimentare la fiducia nelle mie possibilità di cambiare. Essa si compone di due aspetti molto pratici: 1. la ferma convinzione di poter raggiungere gli obiettivi che voglio e 2. la capacità di ideare delle strategie che mi condurranno al raggiungimento di quegli obiettivi. Rispetto al futuro, la speranza mi apre una molteplicità di scenari possibili: proprio perché non so cosa succederà, posso sperare di realizzare ciò che mi sta a cuore, agendo concretamente in quella direzione. Insomma, c’è differenza tra la speranza legata a elementi che sfuggono al mio controllo e la speranza riferita alla mia vita. Posso sperare che domani sia una giornata soleggiata ma certo non dipende da me. Però, quando spero che la mia relazione di coppia duri nel tempo, benché io non sappia cosa mi riservi il futuro, posso comunque impegnarmi per “aiutare” il mio desiderio. Come il desiderio, anche la speranza nasce dalla constatazione di una mancanza. Ma la speranza è lo step successivo al desiderio: implica una fiducia assoluta nel fatto che il mio desiderio si realizzi esattamente come lo desidero.
Costruire la speranza
Oggi non odio a priori il concetto di speranza. Ne ho ridefinito uno personale che abbia senso per me, nel supportare il mio approccio verso ciò che accade e su cui ritengo di non avere margini di intervento. Se una situazione mi sembra disperata, a cosa mi serve la speranza? Se non c’è soluzione a un problema, in che modo mi aiuta la speranza? Mi aiuta in un aspetto non trascurabile: mi fa sentire bene, ottimista, fiduciosa. E poi, diciamolo: a parte due o tre casi limite, quante situazioni sono proprio disperate, senza vie d’uscita? La speranza mi aiuta a disegnare porte, finestre, piccole brecce dove vedo solo muri.
Negli anni ho imparato che la speranza può essere la caratteristica degli sfigati ma può diventare una grande alleata. Ho addirittura scoperto che, più che nutrita o coltivata, la speranza va costruita. Non ho regole da suggerirti, credo che sia stato, più che altro, un grande cambio di prospettiva. Costruisco la speranza ogni volta che non mi accontento della mia vita per com’è ma mi impegno per cambiarla. Ogni volta che non lascio che le esperienze negative mi induriscano e mi rendano diffidente. Ogni volta che non so se sarò in grado di rialzarmi, ma ci provo lo stesso. Ogni volta che non mi arrendo alle mie ombre e decido, invece, di conviverci in pace. Ogni volta che vedo un mondo che non mi piace e, anziché scoraggiarmi, scelgo di avere fiducia nelle persone che si sforzano di fare la loro parte per renderlo un luogo di incontro e confronto positivo. La speranza si costruisce dentro di sé. Poi però va portata nel mondo, per “contagiare” anche chi ha preferito rinunciarci. Magari sarai presa per pazza ma chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te.
8 risposte
Che bel blog, ricco di spunti di riflessioni ed informazioni interessanti. Ad esempio, non conoscevo tutta la storia del vaso di Pandora ed il ruolo della speranza.
Per quanto mi riguarda, trovo che sia necessario per vivere appieno avere un cuore pieno di speranza. Il cuore diventa una “macchina auto-generatrice” di speranza! Credo che sia una scelta coltivarla ogni giorno, ogni volta che i pensieri negativi mi dicono che no, le cose non cambieranno mai. Scegliere la speranza vuol dire per me scegliere di essere felice, di crederci, di sognare, di avere la motivazione per rilanciare, la grinta per andare avanti e continuare a rialzarmi ogni volta che cado.
Ciao Alessandra,
che bello quando definisci il cuore una “macchina auto-generatrice di speranza”. Credo che tu abbia fatto un percorso per arrivare a questa consapevolezza. Non è così immediato. Avere il tuo approccio alla speranza rende la vita ricca e aiuta a viverla in modo pieno. Brava!
Condivido in pieno queste varie definizioni di speranza. Sono quelle che alimentano le mie giornate, anche quelle più grigie.
Ho cercato conferme di questa “vitale parola”, perché devo mandare un messaggio con il suo contenuto, e non volevo che mi giudicassero “una povera illusa” 😀
Grazie per avere avuto la conferma del mio sentire❤️
Ciao Paola,
sono contenta che il post ti sia stato utile.
Io credo che, al di là dell’etimo e delle varie definizioni che si possono dare di un concetto così complesso come la speranza, l’elemento che fa davvero la differenza è l’esperienza che facciamo di essa. L’esperienza, per definizione, è soggettiva e personale, non ha bisogno dell’approvazione altrui.
Se mi posso permettere, fidati di più di quello che senti e sperimenti: la legittimazione puoi dartela da sola, anche se le persone intorno a te non sono d’accordo o sono pronte a giudicarti.
Che la speranza, qualunque definizione tu abbia scelto di darne, sia sempre con te 💜
Ciao Giovanna, grazie per questa descrizione che chiarisce i dubbi che accomunano un po’ tutti i comuni mortali. Mi è piaciuta in particolare la spiegazione del significato “esperar” nella lingua spagnola. L’unica cosa che manca, a mio parere, è il riferimento a qualcosa di impercettibile ch tutto e ci permette di avere “fiducia”, che a mio parere è la Fede. Non la fede cieca, ma il sentire quel collegamento invisibile che unisce Cielo e Terra tra cui l'”uomo” fa da spola.
Grazie di cuore, Maddalena
Ciao Maddalena,
grazie a te per il commento.
La parte che trovi mancante dipende dal fatto che non sono una persona credente. Però comprendo il tuo punto di vista e credo che la fede possa dare un significato ancora diverso al concetto di speranza.
Buon cammino!
La speranza é un senso che deve essere capito, non una parola usata a caso, tipo che domani 25 dicembre Germania Berlino, spero che non nevichi…..la speranza per me é il nostro stesso volere, il nostro impegno, non é la fortuna, spero di andare alle Maldive le prossime ferie, questo se ti impegni lo puoi fare lo puoi avere, obiettivo…ragazzi la speranza é l ultima a morire é vero, allo stesso tempo che moriamo noi, perché noi stessi siamo la speranza…