Ancora: l’avverbio che spalanca le porte sul futuro

Le parole che usiamo per parlare a noi stesse, per raccontarci la nostra storia, le nostre verità, la nostra realtà quotidiana hanno molto più peso di quanto possiamo immaginare. Esistono parole stimolanti e, allo stesso modo, parole demotivanti. Le parole sono un insieme di suoni a cui noi diamo un significato preciso, che permette la comunicazione verbale. Ogni parola influenza la chimica del cervello e condiziona la nostra vita. Il funzionamento è, più o meno, questo: l’insieme di parole che scegliamo, nel significato che attribuiamo loro, genera nella nostra mente delle immagini, che si trasformano poi in stati d’animo. Le parole hanno un potere enorme: possono farci sprofondare nell’inferno più cupo ma possono anche calmarci e farci provare benessere.

Ancora è l’avverbio che fa la differenza

Hai mai pronunciato una frase come “non ci riesco”, “non ce la faccio”, “è troppo difficile”, “non sono brava in questa cosa”, “non riesco a uscire da questa situazione”? Sono tutte affermazioni che raccontano una storia di immobilità: sono bloccata, non c’è rimedio, la mia realtà è statica e immutabile. Se lo consideriamo da un’altra prospettiva, il blocco è solo un problema da affrontare e superare. Perché restare bloccati non è un’opzione, sei d’accordo? Esiste un avverbio breve, semplice che, usato al posto giusto, può fare la differenza e inviare segnali positivi al cervello, come se gli mostrasse una sorta di luce in fondo al tunnel. Ancora, usato da solo o rafforzato dall’avverbio non, è la parola che ti serve per sbloccare ogni fase di impasse. Significa per ora, finora, fino a questo momento. È una parola che apre spiragli e può addirittura spalancare porte sul futuro. “Non sono ancora brava in questa cosa” implica che nulla ti vieta di diventarlo, di imparare. “Non riesco ancora a uscire da questa situazione” ti dice che ok, sei in questa situazione non proprio semplice, però presto ne uscirai.

Superare il blocco

Una storia, qualunque tipo di storia, non può concludersi con il protagonista impantanato in una condizione, reale o figurata che sia. Il blocco è una fase di passaggio, una tappa, un ostacolo da superare che consentirà al nostro eroe di andare avanti, di migliorare la propria vita, di raggiungere un obiettivo che gli sta a cuore. E in fondo lo sai anche tu che si tratta di una fase di transizione, l’hai sperimentato mille volte. Ma la tua mente non lo sa. Quando ti dici “non ce la farò mai” (occhio: mai, come sempre, è un altro di quegli avverbi che possono immobilizzare), la tua mente registra la stasi, non sa che ti stai solo concedendo un momento di autocommiserazione, che di tanto in tanto fa anche bene. No, lei immagazzina il senso di paralisi che le parole che scegli le trasmettono e fa in modo di restituirtelo in forma di una sensazione diffusa di sconfitta e fallimento. Così, quella che doveva essere una frase buttata lì in un apice di sconforto ha il potere di trasformare una sensazione, che sarebbe dovuta restare momentanea, in una verità che condiziona tutto il tuo modo di essere.

Decidi quale storia vuoi raccontarti

Ancora, in casi come questo, è la parola chiave che ti può aiutare a riformulare la frase e il tuo pensiero. Ancora racconta una storia diversa. Ancora racconta che imparerai qualcosa di nuovo, che andrai da qualche parte, che troverai una guida, una direzione, che affronterai i tuoi limiti e oltrepasserai degli ostacoli. Ancora, usato nel modo giusto, racconta una crescita. Racconta che non hai smesso di credere in te. Anche se non conosci ancora il finale della tua storia, quell’ancora ti assicura – e lo comunica anche alla tua mente – che non resterai bloccata. Ancora ti mantiene aperto un ventaglio di scenari che puoi scegliere. È una parola di speranza, di luce, di possibilità, di apertura. La storia che stai vivendo è ancora tutta da scrivere. Così come oggi è un giorno diverso da tutti gli altri che hai vissuto fino a questo momento, il domani non è stato ancora raccontato. Ancora è la chiave per spalancare le porte sul tuo futuro.

Migliora il tuo dialogo interiore

Ancora è solo una parola. Non sto dicendo che risolverà i tuoi problemi o che impedirà che tu possa sentirti bloccata in una qualunque fase del tuo percorso. Imparare a dialogare con te stessa, però, ti può aiutare a essere la protagonista della storia di te che vuoi raccontare. Scegliere le parole che ti fanno bene significa concederti tregua e benevolenza, significa instaurare con te stessa un rapporto positivo e costruttivo. L’autostima si rafforza anche con le parole che usi per parlare a te stessa e di te stessa. Quali sono le avventure che non hai ancora vissuto? E le prove che non hai ancora superato? Vieni a raccontarmelo nei commenti, oppure scrivendomi in privato a ciao@giovannamartiniello.it. E se hai bisogno di una mano per diventare la protagonista della tua vita, Contengo moltitudini è il percorso che può fare al caso tuo.  
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