Oddio, mi hanno fatto un complimento!

Come reagisci quando ti fanno un complimento? Fino a qualche anno fa, quando ricevevo un complimento, che riguardasse il mio aspetto, il mio lavoro, il mio buon gusto nel vestire o nell’arredamento della casa, la mia reazione era sempre la stessa: minimizzare. Ma no, cosa dici, sei impazzito/a, figurati, chiunque saprebbe farlo, non è nulla di eccezionale, adesso non esageriamo, è una sciocchezza, l’ho preso coi saldi, fatti controllare la vista. Sono solo alcune frasi del mio personale repertorio per neutralizzare e svalutare i complimenti. A seconda del rapporto che avevo con la persona che mi rivolgeva la sua lode, io sfoggiavo la controffensiva adeguata, in termini di registro e di contesto, nemmeno fosse un attacco alla mia persona. Per certi aspetti era proprio così che vivevo quel complimento: come osi mettere in discussione il mio poco valore? Ci ho messo anni per costruire quest’immagine negativa di me stessa e ora arrivi tu e vorresti innalzare l’indice della mia autostima con un complimento?

Sminuire un complimento sminuisce chi ce lo fa

Quando rispondiamo a un complimento schernendoci o giustificandoci, non stiamo solo ridimensionando al ribasso il nostro valore ma, senza rendercene conto, stiamo anche restituendo al nostro interlocutore un feedback negativo. È come se gli dicessimo che ha una scarsa capacità di giudizio e che, siccome si sbaglia sul nostro conto, è possibile che si sia sbagliato chissà quante altre volte nel valutare chi aveva di fronte. Insomma, non ci facciamo proprio una bella figura: denigriamo noi stesse e offendiamo il nostro prossimo. Una débâcle da standing ovation. Non è colpa nostra, giusto? È di quella vocina dentro di noi, il nostro darkside, che ci insinua quel tarlo e continua a ripetere “voleva solo essere gentile”, “non lo pensa davvero”, “vuole ottenere qualcosa da te” e altre fantastiche colonne sonore (auto)sabotanti. La nostra reazione non è tanto dettata dall’intento di far capire a chi ci rivolge il complimento che si sta sbagliando, quanto piuttosto di zittire quella vocina dandole ragione.

Quale funzione assolve l’auto-svalutazione

Quando ho iniziato a fare un lavoro serio sulla mia autostima e a conoscere Mortifera, il mio darkside, confrontandomi con lei alla pari, anche la percezione dei complimenti che ricevevo è cambiata. Per quale motivo una persona dovrebbe dirmi qualcosa che non pensa? Potrebbe semplicemente star zitta, no? Se sta manifestando il suo pensiero nei miei confronti, vuol dire che ci tiene molto a farmi avere la sua opinione. Così, ho iniziato poco per volta a cambiare atteggiamento, partendo dal riconoscere quale bisogno quella vocina svalutativa stava soddisfacendo. Mi sono chiesta, cioè, per quale motivo avevo bisogno di considerarmi non meritevole di quel complimento. Nel mio caso, si trattava di un meccanismo di autodifesa. Voglio dire: se sono la prima a darmi poco valore, non creo aspettativa nell’altro. Così, anche se non risulto all’altezza del complimento che mi è stato fatto, sono tranquilla. Era una questione di performance. Se mi dici che faccio delle torte ottime e poi una torta mi viene male, posso sempre dire: ehi, te l’avevo detto che non sono poi così brava a preparare torte! È più semplice che ammettere di aver sbagliato. Non sono io che ho sbagliato, sei tu che hai sbagliato il tuo giudizio nei miei confronti. Ci hai mai pensato?

Cosa rispondere quando ti fanno un complimento

Anche se non sei ancora uscita dal tunnel della disistima di te e la tua vocina è sempre lì a ricordarti quanto vali poco, puoi mettere una contro-tendenza. Se è vero che la realtà si costruisce con pensieri, parole e azioni, e il tuo pensiero è ancora in fase di trasformazione, comincia dalle parole e dalle azioni. Quando ricevo un complimento e ho l’istinto di usare una frase tratta dal “repertorio delle scuse”, mi comporto così:
  • Sorrido>. Sorridere in modo aperto, senza dire nulla, facendo un po’ l’espressione da “oh, ma come sei gentile, proprio non me l’aspettavo” è un modo di far capire all’altro che hai apprezzato il complimento.
  • Dico grazie. La semplicità vince sempre. Insomma, un grazie costa poco e fa contenti tutti. Che bella collana che hai! Grazie – senza aggiungere che però l’hai pagata due euro a un mercatino dell’usato e comunque non è niente di eccezionale – è una buona risposta. Grazie, senza aggiungere altro. Ti puoi al massimo sbilanciare con un grazie mille.
  • Faccio un complimento a mia volta. Questo vale solo quando davvero voglio fare un complimento. Se mi trovo in un contesto in cui, ad esempio, faccio un intervento su un tema e uno dei relatori viene a farmi i complimenti sul mio intervento, se mi è piaciuto lo speech di quel relatore, glielo dico con molto calore. Attenzione: se il complimento è finto, suonerà finto. Quindi, se penso che l’intervento di quella persona non fosse un gran che, mi limito al grazie mille.
  • Cambio argomento. Se il complimento mi mette proprio in imbarazzo, perché magari è un signor complimento e mi sembra esagerato, dopo aver ringraziato, anziché sminuire me, provo a spostare l’attenzione su altro. Magari faccio una domanda o parlo del tempo, così non mi sento al centro di un interesse che mi sembra di non meritare (la sindrome dell’impostore è sempre dietro l’angolo).
E comunque, il modo migliore per ricevere un complimento resta sempre goderselo. Siamo talmente abituate alla competizione o a sentirci povere e derelitte, che un complimento fa proprio bene. Gongoliamo per trenta secondi: non è vanità, è l’autostima che reclama un momento di gloria tutto per sé.
Pinterest
Facebook
LinkedIn

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla mia newsletter, c’è pure un regalo

La mia newsletter si chiama Passaparole e contiene una buona dose di fatti miei. Niente di scabroso, eh! Una volta al mese, il 17 alle 17:00 (scaramanzia portami via), condivido con te riflessioni sulla vita e ispirazioni varie, che penso possano esserti utili per guardarti da punti di vista diversi. Con l’iscrizione ricevi subito in regalo Io brillo da sola, un piccolo ebook con 10 esercizi creativi per (ri)scrivere il mood di una giornata storta. Che fai, ti iscrivi?