Se hai mai provato a fare journaling, ti sarà capitato di avere davanti la pagina bianca e pensare “e adesso cosa scrivo?”. È in questi casi che ci vengono in aiuto i prompt. Sì, OK, ma come si usano ‘sti prompt? Andiamo con ordine.
Cosa sono i prompt
Il termine prompt significa letteralmente suggerimento, spunto. Ne avrai sentito parlare a proposito dell’intelligenza artificiale, a cui bisogna dare istruzioni tramite prompt ben argomentati perché ci restituiscano risultati soddisfacenti. Nel caso del journaling i prompt sono degli input, che ci danno un’idea per cominciare a scrivere. Si presentano il più delle volte sotto forma di domanda ma possono avere anche forma di traccia libera o di citazione, da cui dare avvio a una riflessione. In rete li trovi divisi per argomenti perché così è più semplice raggrupparli e dar loro una coerenza — organizzativa e tematica.
Perché i prompt di journaling formulati come domande funzionano meglio?
La nostra mente è fatta per risolvere problemi. Quando si trova davanti a una domanda, il cervello è istintivamente chiamato a rispondere, è come un meccanismo automatico. Comincia, così, a elaborare pensieri e ricordi e a formulare già nella testa un discorso che abbia una forma sensata. Insomma, farti una domanda è un buon modo per darti una risposta e, quindi, per avere materiale da scrivere sul tuo journal.
Come si scelgono i prompt di journaling?
Non esistono modi giusti o sbagliati per usare i prompt. Di sicuro ci sono molti modi per sceglierli. Io di solito applico due criteri di utilizzo:
- scelta random
- scelta per tema.
Scegliere i prompt in modo random
Immagina una situazione-tipo: apri il tuo quaderno e ti assale l’ansia della pagina bianca. Per evitare di passare dieci minuti a fissare il foglio in cerca di un’idea, una qualunque, puoi selezionare in anticipo delle domande. Se cerchi online, trovi liste infinite di prompt per ogni occasione (superare il blocco dello scrittore, liberare la creatività, conoscersi meglio, e così via). Puoi sceglierli così:
- ne selezioni uno in modo del tutto casuale. La sfida sarà sforzarti di rispondere alla domanda del prompt anche se l’argomento ti annoia o non è esattamente nelle tue corde;
- scegli da una lista di prompt la domanda che più ti ispira in quel momento o quella che trovi più stimolante. E da lì cominci a scrivere.
Nessuno dei due metodi è preferibile all’altro. Non ci sono gare, non sei in competizione con te stessa, non devi dimostrare nulla a nessuno. Ricordati che l’obiettivo è semplicemente avere un argomento per il journaling.
Scegliere i prompt per tema
È possibile che in determinati periodi della tua vita tu senta il desiderio di usare il journaling per riflettere su un tema specifico o su un aspetto della tua storia o della tua personalità. In questo caso, andrai a selezionare prompt tematici. Se cerchi su Google, ne trovi una marea su qualunque argomento ti interessi. Puoi però buttare giù in autonomia una lista di prompt sul tema che vuoi esplorare. Parti da una mappa mentale e prova a fare associazioni di idee con l’argomento che vuoi approfondire. Ti suggerisco di non affrontare il tema di tuo interesse con domande troppo dirette e impegnative. Comincia con domande semplici e piacevoli, tanto per sondare il terreno. Anche i prompt in apparenza più spensierati servono a ricostruire un quadro e ti forniscono sfumature importanti.
Facciamo un esempio. Supponiamo che tu, per motivi personali, voglia fare journaling sulla tua infanzia. È un tema delicato, che può aprire armadi pieni di scheletri. Non c’è bisogno che cominci da prompt complessi, emotivamente e strutturalmente, come “qual era il rapporto con tua madre?”. Parti piuttosto da domande che ricreano un’atmosfera in cui ti senti a tua agio. Per esempio “qual è il primo ricordo piacevole della tua infanzia?” oppure “qual è stato il regalo di compleanno più bello che hai ricevuto da bambina? Perché? Chi te l’ha fatto?”. Sono domande che sembrano semplici. In realtà ti riportano nel tempo che hai scelto di ripercorrere, mettendoti in una situazione di protezione.
Quante pagine di journal devi dedicare a un prompt?
Anche in questo caso non c’è una risposta giusta ma la risposta che va bene per te. Puoi mettere un timer e provare la scrittura a tempo. Puoi usare le pagine del journal come vincolo creativo (decidendo a priori quante riempirne). Puoi non scrivere affatto e usare i prompt come spunto per fare visual journaling e incollare immagini sul tuo quaderno. Una cosa però ci tengo a dirtela: più scrivi, più andrai in profondità. E sì che nemmeno andare in profondità è un obbligo ma, se hai l’obiettivo di usare il journaling per comprendere meglio certe dinamiche che attui in determinate circostanze, restare in superficie non ti aiuterà.
Inoltre, quando affrontiamo un argomento che ci fa stare scomode, la prima cosa che succede è che affiori in superficie tutta la melma. Cosa che può essere respingente ma, se non ti spaventi, superata questa fase diventa tutto più chiaro. È un po’ come quando il mare è pieno di alghe a causa delle maree. Se ti immergi sotto la superficie, l’acqua sarà molto più pulita. Quindi, quando decidi quanto a lungo restare su un prompt, tieni in conto anche questi aspetti.
Lista di prompt per iniziare a fare journaling
Abbiamo detto che sul web trovi un sacco di liste sugli argomenti più disparati. E chi sono io per non aggiungere anche la mia lista? Ho scelto i primi prompt che mi sono venuti in mente, senza una coerenza tematica, molto diversi tra loro, non solo per argomento ma anche per complessità e profondità.
- Per cosa sono grata oggi?
- In quale occasione ho fatto una scelta di pancia che si è rivelata la migliore decisione che potessi prendere?
- Come nutro la mia creatività?
- Se potessi vivere in qualunque luogo o epoca, dove mi troverei in questo momento? Come sarebbe la mia vita? In cosa sarebbe diversa da quella attuale?
- Cosa mi rende ansiosa o preoccupata in questo momento? Cosa posso fare per avere un sollievo immediato?
- Qual è stato il momento della giornata che mi ha dato più gioia? Perché? Cosa mi è piaciuto in particolare?
- Cosa avrei potuto fare oggi in modo diverso che avrebbe reso la mia giornata più semplice o produttiva?
- C’è una lezione che ho imparato oggi e che posso applicare anche in altre situazioni?
- Quale titolo darei a questa giornata? Perché?
- Quale azione, anche minuscola, posso fare domani per me stessa? Come mi sentirò dopo averla fatta?
Scegline uno senza pensarci troppo, apri il tuo journal su una pagina bianca, appuntalo in cima e comincia a scrivere.
Buon journaling!
2 risposte
Grazie per questi consigli! Credo che li userò!
Ciao Cristina,
sono proprio contenta che tu abbia trovato spunti utili.
Poi fammi sapere com’è andata.
Un abbraccio,
Giovanna